QUEL GIUDICE RAGAZZINO

PENNE – Già nel ’72 era nel mirino dei fascisti (un ordigno delle Squadre d’Azione Mussoliniane esplose come avvertimento nel cortile dello stabile dove abitava), ucciso però sette anni dopo dai comunisti di Prima Linea. Quarant’anni fa a Milano l’agguato ad Emilio Alessandrini, pennese del ’42, magistrato fra i più esposti nella lotta al terrorismo.

Penne lo ricorda sabato alle 17 in una cerimonia al Comune in cui sarà presente Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, il figlio del giudice trucidato a 36 anni da cinque terroristi di Prima Linea che gli spararono 8 colpi quand’era fermo a un semaforo. L’ha promossa l’amministrazione comunale per rendere viva la memoria di Emilio Alessandrini. Suo padre, l’avvocato Berardo, era stato commissario prefettizio al Comune di Penne dal 1943 al 1944. Sarà donata dall’autore a Marco Alessandrini una copia di “L’acacia sotto la torre”, il secondo romanzo del pennese Antonio Teodorico in cui la vicenda dell’omicidio del magistrato fa da sfondo alla narrazione.

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