PREMIO PENNE/IN RUSSIA SENZA IL SINDACO, MA COL GAS

A rappresentare il Comune di Penne, in Russia, in occasione del Premio “Città di Penne-Mosca”, c’era l’ex assessore all’ambiente della giunta di Rocco D’Alfonso, Margherita D’Agostino, accompagnata dal marito, Paride Peretti, uomo-chiave del gas vestino, e il direttore generale di Confindustria Chieti-Pescara, Luigi Di Giosaffatte.

Assente l’amministrazione comunale di Mario Semproni che non è stata invitata dal direttore amministrativo del premio, Giulia Buccella, e dal direttore scientifico Antonio Sorella, nonostante il primo cittadino sia anche presidente del comitato organizzatore della kermesse letteraria pennese. Incontri istituzionali pubblici e cena di gala a Mosca, eventi pubblicizzati nel diario di bordo presente sul profilo facebook del direttore di Confindustria. Non sappiamo chi ha pagato trasferta, vitto e alloggio. Il premio Penne, i cui bilanci sono oscuri, nel 2016, è stato ben foraggiato dal Comune di Penne e dalle società partecipate all’interno delle quali orbita Paride Peretti: 5.000 euro dalla Vestina Gas, 3mila euro dalla Sig Spa e 1.700 euro dal Comune di Penne. Un eldorado pennese a cui in pochi, però, possono accedere. Da segnalare anche il ricorso presentato da Lelio Di Simone, PD, contro il decreto di revoca notificatogli dal sindaco Mario Semproni perché, secondo il promoter della CNA, non ci sarebbe stata “giusta causa”. E poi ci sono i contratti di outsourcing per l’affidamento della gestione amministrativa e contabile in Vestina Gas Srl e Sig Spa, già finiti sotto la lente di ingrandimento della magistratura pescarese, e 3 indagati. Nel 2015, precisamente il 23 marzo, Vestina Gas Srl (rappresentata da Alberto Chiola), all’epoca interamente pubblica, e Tecnoservices Srl (rappresentato da Roaldo Acciavatti), firmano un contratto della durata di 12 anni per un importo di 4.147.200 euro, cioè circa 4,80 euro ogni utente letto/fatturato oltre Iva e un incentivo di 30 euro per ogni nuovo utente nei paesi diversi da quelli istituzionali (Penne, Loreto Aprutino e Collecorvino); il contratto, alla scadenza e cioè il 31 dicembre 2027, potrà essere rinnovato tacitamente per altri 5 anni, salvo disdetta. Tecnoservices era vicinissima anche al rinnovo in Sig Spa, ma dopo l’inchiesta della Guardia di finanza, il procedimento amministrativo si è interrotto. Il partner privato (marchigiano) ha preso la palla al balzo per mollare Tecnoservice perché, fanno sapere da Ancona, ci sarebbe un conflitto di interesse fortissimo tra la società di Paride Peretti e le due partecipate. Un sottobosco fatto di potere e intrecci politici.

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