PIU’ OSPEDALI NON NE FANNO UNO. La Asl: al San Massimo anche un presidio di comunità e una Rsa per anziani

Nell’ospedale dove non si nasce più, ma dove si potrà abortire legalmente, ecco la notizia della pianificazione al suo interno di un altro ospedale detto di comunità (più 15 posti letto) e di una residenza sanitaria assistenziale per anziani di ulteriori 20 posti letto.

E’ il piano delle attività territoriali, sottoscritto l’anno scorso dai sindaci dell’area vestina e adottato dalla Asl. Lo spiega Armando Mancini, direttore generale della Asl di Pescara che qualche giorno fa ha congelato il declassamento del San Massimo che dall’1 ottobre avrebbe dovuto assumere il volto di ospedale di zona disagiata ai sensi del decreto ministeriale numero 70 del 2015. Ufficialmente il rinvio del ridimensionamento viene spiegato dal fatto del ricorso al Tar del Comune contro i provvedimenti del commissario alla sanità della Regione, cioè il presidente Luciano D’Alfonso, e poi perché vi sarebbero in corso controlli tecnici in seguito allo sciame sismico di agosto. In realtà, la diplomazia sotterranea sta facendo muovere qualcosa fra il ministero della salute e la Regione. “Il rinvio è una notizia rassicurante che ci consente di lavorare con più determinazione affinché l’ospedale resti di base. E comunque la decisione della Asl testimonia come la nostra amministrazione sia autorevole e non tenga conto di logiche politiche quando deve tutelare gli interessi della comunità”, ha commentato Mario Semproni, il sindaco, medico geriatra del San Massimo. Attualmente il presidio pennese, “l’unico della provincia dopo Pescara a restare uno stabilimento ospedaliero” (Mancini) conta complessivamente 85 posti letto, ma che per effetto del declassamento scenderebbe ai 30 della medicina generale, oltre ai 12 tecnici dell’emodialisi ed ai due della chirurgia che resterebbe come unità dipartimentale semplice (senza primario) e la disattivazione di rianimazione ed anestesia. Nei piani della Asl, la medicina avrà un primario e vi farà capo la geriatria. La cardiologia sarà rimodulata (ambulatorio), mentre verrà organizzata la unità operativa semplice di diagnostica e clinica dell’apparato digerente che si esprimerà in un day hospital. Chirurgia, ortopedia, otorino ed oculistica subiranno delle trasformazioni in negativo. Gli interventi chirurgici saranno programmati e concertati con Pescara, ortopedia ed oculistica saranno solo ambulatori; l’otorino beneficerà di un’autonomia organizzativa e funzionale. Chiuso il punto nascita, il San Massimo sarà dunque il luogo della Asl pescarese dove poter esercitare il diritto alla maternità responsabile, ovvero il servizio di interruzione volontaria della gravidanza come disciplinato dalla legge sull’aborto del 1978. I servizi di radiologia, laboratorio analisi e medicina trasfusionale, insieme con il centro di raccolta sangue, saranno riordinati e riorganizzati.

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