PENNE: POSTI LETTO ED ELETTROMIOGRAFO, LA GENTE URLA

Mancano posti letto al San Massimo, riunione urgente alla direzione generale alla Asl richiesta dalla Fials: si terrà martedì 6. L’iniziativa è del segretario regionale Gabriele Pasqualone che ieri mattina si è fatto sentire. “La situazione al pronto soccorso è quella che è, c’è una carenza di posti letto ed è per questo motivo che abbiamo chiesto un incontro urgente per la immediata riapertura della geriatria, al secondo piano dell’ala nuova”.
La vertenza dell’ospedale vestino resta naturalmente sempre calda. E’ di questi giorni il caso dell’elettromiografia impossibile da eseguire al San Massimo dove è presente l’apparecchiatura, ma che a causa dell’assenza di un neurologo (dopo il recente pensionamento) il servizio non viene erogato. Al distretto sanitario di base invece la neurologa c’è, ma non può utilizzare l’elettromiografo. Risultato: a Penne chi intende richiedere, attraverso il centro unico di prenotazione, di sottoporsi all’elettromiografia nulla può: tempi biblici, dice l’operatore. L’ospedale pennese aspetta ancora che sia riconvertito in presidio di base. Si aspetta cioè il nulla osta del nuovo governo.
E pensare che nel 2019, in piena campagna elettorale per le regionali, proprio l’attuale premier Giorgia Meloni, accompagnata dal futuro presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio, non riuscì a visitare il San Massimo a causa del divieto dell’azienda sanitaria locale. Qualche giorno fa invece al San Massimo si è rivisto Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle. “Delineo un quadro di complessivo depotenziamento sia della struttura ospedaliera sia del personale. L’ospedale potrebbe essere un’eccellenza del nostro territorio. Mancano medici: ne deriva l’impossibilità di refertare dopo le 20 e nei week-end, tutto demandato all’ospedale di Pescara dove pronto soccorso e reparti si trovano sotto pressione.
A Penne l’area medica fino a novembre 2019 contava 40 posti letto suddivisi su 2 piani, ma Medicina 2 fu chiusa per lavori di tinteggiatura: tuttora l’Afo chirurgica del terzo piano, dopo i lavori di tinteggiatura e ristrutturazione, risulta essere però inutilizzata, privando l’ospedale di 9 stanze da 3 posti letto l’una; nonostante siano vuote e inutilizzate, il riscaldamento però funziona, quindi oltre il danno anche la beffa”.
Ancora Pettinari, vice presidente del consiglio regionale:“E’ stato generato un accorpamento tra Ortopedia, Chirurgia, Ginecologia, Otorino e Urologia causando enormi disagi. A peggiorare questo quadro, c’è un padiglione nuovo che al secondo piano potrebbe ospitare 22 posti letto e che però restano inutilizzati”. Se ne parlerà proprio martedì alle 10.
Berardo Lupacchini
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