PENNE: L’OTORINO ATTRAE, ECCO PERCHÉ
Numeri in crescita al San Massimo

Un’eccellenza, a giudicare dalle buone pratiche e dai buoni numeri, l’unità operativa dell’otorinolaringoiatria del San Massimo diretta da Francesco Berni Canani. Nel solo 2022 che si sta chiudendo infatti sono più di 300 gli interventi chirurgici effettuati in particolare a causa delle patologie del naso e delle vie lacrimali. Numeri significativi, dunque. Il dottor Berni Canani ne è il responsabile. Spiega così l’attività intensa della sua struttura.
“Ci avvaliamo della collaborazione dei colleghi dell’ oculistica della nostra Asl, siamo in grado di risolvere attraverso un intervento chirurgico rapido e privo di dolore con il laser a diodi i disturbi delle vie lacrimali. In questi ultimi anni la nostra unità operativa ha consolidato anche una stretta collaborazione con gli specialisti allegro logo e pneumologi allo scopo di affrontare al meglio le patologie allergiche naso-sinusali spesso associate ad asma e dermatiti.
La nostra squadra multidisciplinare è entrata a far parte del prestigioso Registro Italiano della rinosinusite cronica non controllata, progetto Rinet. Il continuo confronto con altri prestigiosi centri italiani di otorinolaringoiatria ha contribuito all’affermarsi della nostra unità operativa di Penne in ambito nazionale nella gestione chirurgica delle patologie nasali e nell’utilizzo dei farmaci biologici come terapia esclusiva o in associazione alla chirurgia nel trattamento della poliposi nasale”.
L’ospedale vestino cresce ancora sotto certi aspetti. Una risonanza magnetica già acquistata dalla Regione dovrebbe giungervi in dotazione. È comunque in attesa della formale promozione ministeriale prima e regionale poi a presidio di base con sede di pronto soccorso. Ormai sembra tutto deciso. Si attende anche la gara per almeno 15 milioni di euro con cui la parte vecchia dovrà essere migliorata. La gara d’appalto europea sarebbe in rampa di lancio e a marzo il cantiere dovrebbe partire. Se non ci saranno intoppi di vario tipo. Intanto, nell’ala nuova del San Massimo dovrebbero essere trasferiti i medici di famiglia associati nella Casa della Salute interessata dai lavori per un milione e 700 mila euro finanziati dal Pnrr.
Il palazzo di via Caselli diventerà un cantiere infatti. Sempre nella parte nuova dell’ospedale la dialisi subirà un intervento edilizio di 400 mila euro. Restano tuttavia i problemi legati alla chiusura della geriatria e dei suoi 24 posti letto che la direzione generale della Asl intende riattivare ma ha problemi di personale. 
B.Lup.

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