PENNE – Un apparecchio che aiuta a vivere meglio e che costa 6 mila euro. Grazie al suo uso, anche a domicilio, i pazienti emodializzati e diabetici vedono migliorare l’ossigenazione dei tessuti e la circolazione sanguigna.
Regressione o guarigione completa delle ferite plantari e sensibile riduzione del dolore: questi i risultati ottenuti usando il New Health 9000. L ’hanno voluto donare, in una bella operazione di solidarietà, l’Associazione Nazionale Carabinieri, la locale Associazione Nazionale Alpini e l’Inter club, al centro di nefrologia e dialisi dell’ospedale San Massimo diretto dal dottor Mario Liani. Ieri mattina alla cerimonia c’erano il sindaco Rocco D’Alfonso, il colonnello dell’Arma Francesco D’Amerio, ispettore generale per l’Abruzzo dell’associazione carabinieri, Luigi Di Giosaffatte, direttore della Confindustria pescarese ma in qualità di presidente dell’associazione dell’Arma, il capitano Massimiliano Di Pietro, comandante della compagnia vestina, Rossano Di Luzio, direttore sanitario dell’ospedale e Gianni Marini, presidente dell’Inter club. Il campo elettrostatico generato dal macchinario migliora la circolazione. Durante la terapia di circa 30 minuti, il paziente può vestirsi come vuole: si accomoda su una sedia di legno, per evitare dispersioni di corrente, si isola la macchinetta da terra e la terapia può iniziare. Piccola, può all’occorrenza essere trasportata su un carrellino e consuma elettricità come una normale lampadina da 80 watts.“Mi rendo conto-afferma il dottor Liani- che come per ogni novità c’è bisogno di tempo per essere riconosciuta universalmente valida. Uno dei problemi maggiori infatti è dato dalla tendenza dei globuli rossi ad aderire tra loro, formando agglomerati che ostacolano il flusso sanguigno nel microcircolo e, di conseguenza, l’arrivo dell’ossigeno in tutto il corpo. Nel tempo, questa mancanza di ossigeno porta alla formazione di ulcere ischemiche refrattarie, in particolare nella zona plantare, costringendo ad amputare il piede. Il campo elettrostatico pulsato, generato dall’apparecchiatura, appare in grado di rompere gli agglomerati di globuli rossi, ristabilendo il normale flusso del sangue e consentendo un ottimale apporto di ossigeno, di farmaci e di nutrimenti ai pazienti emodializzati nei tessuti lesi”.
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