Penne: D’Amario, chiesti 30 anestesisti per tutti gli ospedali

PENNE – Della prolungata carenza di anestesisti Claudio D’Amario è perfettamente al corrente, e sta cercando di rimediare.

Lo precisa lo stesso direttore della Asl, che spiega anche le iniziative messe in campo per farvi fronte. La sostanza è che l’ospedale San Massimo presenta un’area chirurgica praticamente paralizzata. Da circa due mesi gli interventi vanno avanti a singhiozzo, e molti pazienti vengono rimandati a casa perché non ci sono professionisti in anestesia, con conseguente dilatazione dei tempi di attesa. In tutta la provincia servirebbero una trentina di anestesisti in più. «So bene di questo problema», dice D’Amario, «e lo so da oltre un mese. Purtroppo, il disagio non riguarda solo l’ospedale di Penne, ma tutta l’azienda». Dice che le attività operatorie sono aumentate e che conseguentemente anche la pianta organica degli ospedali deve essere adeguata, allargata. «Le attività operatorie sono esponenzialmente aumentate», continua il direttore Asl, «e per far fronte alla contingenza abbiamo persino pubblicato avvisi per una sostituzione temporanea. Questi, però, sono andati deserti. Capisco che un medico anestesista già occupato non lascia il proprio posto di lavoro per un impiego temporaneo». E così, ecco spiegata l’emergenza. Inoltre, sempre secondo la Asl, sarebbero state aumentate anche le ore lavorative del personale a disposizione, ma oltre non si può andare. D’Amario sta però pensando a una soluzione definitiva. «Abbiamo già avviato la procedura per allargare la pianta organica e acquisire così nuove risorse umane. Abbiamo quattro chirurgie e ci servono almeno trenta anestesisti in più. Tutte le iniziative intraprese devono però essere avallate, oltre che dalla Regione, anche dal ministero». Perché la procedura venga ultimata, quindi, occorrerà attendere i tempi burocratici, che dovrebbero attestarsi secondo il direttore della Asl attorno ai due mesi. Nei giorni scorsi, però, l’utenza ha già protestato. Persino pazienti pronti per essere operati, analisi del sangue alla mano, si sono visti rimandare indietro perché tutti gli interventi programmati per la settimana in corso sono stati rimandati a data da destinarsi. Insomma, equilibri interni che saltano, pazienti e familiari che protestano, la situazione è critica e della cosa si è interessato anche il sindaco Rocco D’Alfonso. La condizione dell’ospedale vestino sarebbe aggravata dalla contingenza di un medico in aspettativa, che mette ulteriormente in crisi il reparto e il regolare svolgimento delle prestazioni.(Il Centro)

Paola M.S. Toro

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