PENNE – Senza una fotocopiatrice funzionante si chiude un ufficio pubblico. Succede nel capoluogo vestino dove il centro per l’impiego è chiuso da giovedì: i due dipendenti assegnati sono stati chiamati in servizio altrove o in ferie. Una situazione grottesca, frutto della burocrazia italiana più assurda.
La Provincia infatti si è ripresa la fotocopiatrice che l’ufficio aveva in uso poiché dal primo giugno 2018 i centri per l’impiego sono passati sotto la competenza della Regione. L’altra fotocopiatrice, quella messa a disposizione dalla Regione, pare che non funzioni. E così la dottoressa Adelina Di Pietroleonardo, che dirige i centri di Pescara, Penne e Scafa, ha ordinato la chiusura degli uffici di piazza Luca da Penne il cui funzionamento nell’ex pretura è garantito dal Comune di Penne che si è accollato anche le utenze. L’iniziativa ha lasciato il segno nell’amministrazione di Mario Semproni. Il sindaco così ha chiesto lumi con una lettera all’assessore regionale al lavoro, Fioretti. Il centro per l’impiego di Penne serve numerosi comuni fra i quali Città Sant’Angelo. Ha trovato posto in locali comunali dove alloggia da alcuni mesi anche l’agenzia dell’Inps salvata dalla chiusura grazie al pagamento delle spese che anche in questo caso si è assunto l’ente locale pennese. Quando riaprirà l’ufficio di collocamento non è dato saperlo. Fonti comunali informano che forse già oggi i due impiegati dovrebbero tornare a fornire servizi alla numerosa utenza in un periodo caldo come è l’attuale. Fotocopiatrice e direzione del centro per l’impiego permettendo nell’Italia burocratica più che mai.
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