LORETO APRUTINO: IL LUNGO WEEKEND DEDICATO A SAN ZOPITO

Oggi, 4 giugno 2022, comincia ufficialmente il fine settimana dedicato alla festa di San Zopito Martire, patrono del paese di Loreto Aprutino e celebrazione del miracolo, datato anno 1711, quando, nel trasporto delle reliquie del nuovo protettore di Loreto Aprutino verso la Chiesa di San Pietro, un bue si inginocchiò al passaggio del carro custode del reliquiario. Un protettore nato quasi a tavolino nell’anno terribile, quello dell’apocalisse bianca, il 1709, che aveva distrutto semine e raccolti e aveva calato sull’Abruzzo, e tutta l’Italia, morte e miseria. Del 1703 e del 1706 erano ancora materializzati i fantasmi dei terremoti che, seppur con epicentro a L’Aquila – 2 febbraio 1703, terremoto della Candelora- ed il successivo nel versante meridionale della Maiella – Val Peligna, 3 novembre 1706-  avevano avuto ripercussioni nell’intera area vestina. Un Santo ci voleva, quindi, affinché i contadini ritrovassero fiducia ed energia attraverso il messaggio rituale che, antropologicamente, incanala le forze e rinforza l’unione tra le persone, crea o rinsalda il senso della comunità.

UN SANTO CI VUOLE

Nel mese di agosto, di quel 1709, si ritrovarono nel castello di Loreto Aprutino i rappresentanti della famiglia d’Afflitto, il reggente della Chiesa di San Pietro Michelangelo Mallia con la delegazione di canonici ed il Sindaco Giuseppe dé Nobili. Ci voleva un nuovo Santo e bisognava farne il nuovo protettore del paese. Questo avrebbe permesso di dare, nella rinnovata devozione, una spinta alla fede cristiana, in quella fase che andava ad inaugurare una nuova delineazione di rapporti tra Stato e Chiesa. Fu così che, il comitato, al quale si era aggiunta anche una piccola rappresentanza di cittadini, decise di scrivere al vescovo Mons. Fabrizio Maffei affinché desse l’incarico per ricercare delle reliquie di Santo da poter custodire in loco e renderle oggetto di culto e venerazione. Nel 1711, Maffei, che aveva accolto la richiesta e completato tutte le procedure, inviò l’esperto di diritto canonico Gaetano de Mattheis presso le Catacombe romane di San Callisto, dove erano conservati i resti dei primi martiri cristiani. Qui si imbatté in una lapide che conteneva due scritte Zopitus e Vicenne, quest’ultima omonima di una contrada sita nel territorio di Loreto. Si ritiene che Zopitus stesse, in verità, per Sopitus, in Domino cioè assopito nel Signore. Perché i resti appartenevano, in realtà a tale Zòpyros, un ragazzo di origine greca venuto a mancare all’età di circa trent’anni. Le ossa ed il cuore custoditi nella cappella nella chiesa di San Pietro sono i suoi, i medesimi  condotti in processione dal Duomo di Penne a Loreto, in quel 1711 quando il bue di un contadino, tale Parlione, si fermò e si inginocchiò. Da quel momento la storia si intreccerá alla leggenda come una fitta matassa, il bue bianco, diviene il transfert dell’elemento Divino che si manifesta nella terra, il miracolo. O, come scrive il giornalista James Spranger nel 1920, l’emblema dell’auspicio rivolto alla fertilità dato che del bue, che allora, e lo avrebbe fatto fino al 1948, entrava all’interno della Chiesa, si valutava la quantità di sterco come presagio di una buona stagione per le rendite agricole.

SAN ZOPITO RITORNA DOPO LA PANDEMIA

Nelle due edizioni 2020 e 2021 la festa di San Zopito ha avuto lo stop causato dall’emergenza pandemica seppur, a riprova del mito che sopravvive alle contingenze storiche, politiche e sociali, l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Culturale San Zopito non vollero interrompere la tradizione tricentenaria, ricorrendo alla stream TV affinché fedeli ed appassionati seguissero il passaggio di Galante di Belvedere- preparato sempre da Pasquale Chiappini- nelle vie del paese ed il suo inginocchiamento dinanzi alla Chiesa di San Pietro. Quest’anno ritornano anche i festeggiamenti civili in un programma ricco che vedrà, nella giornata di oggi, esattamente alle ore 18.00, la premiazione dei vincitori dl Concorso “Te lo dico con un disegno” promosso dall’Istituto Comprensivo e con la partecipazione degli alunni della scuola primaria. 

Sabrina De Luca

 

 

LINK UTILI

http://www.paesaggidabruzzo.com/it/reportage-fotografici/123    

 

 

 

 

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This