Loreto, ferita ancora una volta nel suo orgoglio: l’Istituto Comprensivo di Loreto, per mancanza di studenti, non avrà più la preside e la sua segretaria, perderà la sua autonomia e passerà (non subito, per un anno sarà retto da un reggente), sotto il controllo delle istituzioni scolastiche di un altro paese. Insomma, il Ministero dell’Istruzione dichiara la sede aprutina sottodimensionata. Gli addetti ai lavori ipotizzano che saremo riassorbiti dall’Istituto Comprensivo di Collecorvino, dove da diversi anni si sono trasferiti molti alunni del Comune aprutino tant’è che Zaffiri, sindaco del Comune adiacente, da diversi anni, attuando una politica tesa alla crescita economica del paese che amministra, manda un pulmino, sul territorio loretese, a prelevare gli alunni pendolari.
Così dopo l’Arma dei Carabinieri che è traslocata a Moscufo e che dovrebbero tornare a Loreto tra qualche anno, se tutto fila liscio e grazie all’intervento di Luciano D’Alfonso, che in quel tempo preparava la candidatura al Senato e non poteva permettersi sul territorio che un suo rappresentante di partito commettesse un errore del genere, oggi anche l’istituzione scolastica del paese riceve una terribile spallata.
Loreto, come dicono in tanti, perde la sua qualifica di paese ed assume sempre più quella di quartiere (neanche di Contrada), di un qualsiasi paese limitrofo.
Ma quali sono state le cause di questa débacle ? In molti puntano l’indice sulla continua lite, in puro stile Roses (famoso film “La guerra dei Roses”) tra il sindaco Starinieri e la ex preside Romano. Le due istituzioni, quella scolastica e quella amministrativa, non hanno mai dialogato rimpallandosi spesso le colpe dei problemi che ogni anno sorgevano, problemi edilizi soprattutto, e nella confusione istituzionale molte famiglie hanno deciso di collocare i propri figli in altri lidi scolastici. Ed in questo caso la colpa non può essere ripartita al 50 per cento, ma la bilancia pesa più dalla parte del sindaco che era ed è il più interessato a far sì che i problemi venissero risolti, visto che quest’ultimo deve fare gli interessi del paese, mentre una qualsiasi preside, in questo caso la Romano, è consapevole che prima o poi sarà trasferita lasciando il cerino acceso in mano a chi resta.
Altri, puntano l’indice verso la metodologia d’insegnamento voluta dell’ex preside che ha scontentato molti genitori. Metodo innovativo, dicono, ma che purtroppo non ha catturato la curiosità di studenti di altri paesi ma , ahimè, ha provocato la reazione opposta: un esodo di alunni, come abbiamo già detto, verso altre realtà, non esagerato ma quel tanto che basta per declassare l’istituto scolastico.
Altro problema dolente è stata l’edilizia scolastica: La Romano, informando il primo cittadino, prima di procedere, ha chiuso due piani dell’Istituto Tito Acerbo dichiarandoli inagibili (quale struttura pubblica lo è oggi in Italia?), ma sembra che Starinieri non abbia mai chiesto formalmente conto dell’iniziativa intrapresa dalla preside, lasciando che tutto filasse liscio come l’olio. Ad oggi, molti genitori ci dicono che non sanno realmente se abbia avuto ragione la Romano nel perseguire la chiusura, visto che il primo cittadino non si è mai espresso ufficialmente in merito. Sicuramente il disagio causato dalla pseudo inagibilità dell’Istituto, che ha costretto le classi, a turno, a frequentare la scuola di Passo Cordone, ristrutturata un paio di anni fa, ha contribuito all’esilio di diversi allievi.
Comunque sia, il fatto che la Romano non è più a Loreto da almeno un anno (attualmente è impiegata in quel di Città Sant’Angelo) e che l’Istituto Comprensivo sia diretto da una nuova preside, non è bastato a fermare l’emorragia degli iscritti. Come tutte le cose, i problemi per essere risolti, attraverso politiche scolastiche attrattive, devono essere affrontati da lontano da quando si incominciano ad avere dati oggettivi che le cose non vanno per il verso giusto e non chiudere, come recita un vecchio detto popolare, la porta della stalla quando i buoi sono usciti. Ma questa volta Starinieri, come è successo per l’affaire, dei Carabinieri, non potrà contare sull’aiuto del senatore D’Alfonso, a meno che l’ex governatore d’Abruzzo non riuscirà per settembre, con l’aiuto dei parenti, a far iscrivere bambini di altri Comuni presso l’Istituto di Loreto, ma sugli zii non sempre ci si può contare.
Salve, sono Zopito Di Domenico. Leggendo l’articolo su l’istituto Comprensivo di Loreto Aprutino, Tito Acerbo, mi sono sentito personalmente ferito di sapere che il paese dove sono nato,cresciuto e’iniziato la formazione scolastica sta perdendo proprio una importantissima piattaforma che determina il futuro educativo di ogni individuo. Non vi voglio annoiare elencando tanti episodi che ho condiviso con tanti miei coetanei e’ ancora amici, momenti che si provava quando al mattino ci si raccoglieva davanti al portone d’ingresso, il tempo speso a scarrozzare in giardino, l’attesa magica che si creava durante il periodo natalizio ad ammirare il presepe addobbato, le ore passate in classe ad imparare materie e impegni di gruppo come cantare in coro sui versi di ” Va Pensiero”. Nostalgico lo sono, pero’ erano i primi passi che mi dava un senso di appartenenza, radici, orgolio. Arricchisce il senso di comunita’ di un ambiente. In questo caso il mio PAESE!! Anche se i tempi cambiano e dobbiamo adattarci a nuovi modi di vita lo vorrei fare nel verso migliore. Quindi un appello a quelli che sono in carica, che possono fare le decisioni giuste, vorrei dire lascino da parte le idee personali, ma che si lavora per l’interesse dei cittadini per creare una vita quotidiana bilanciata, orgogliosa e resposnsabile. Loreto non puo’ permettersi di scivolare ancora piu’ in basso, non merita questa sentenza.!!!
Un consiglio agli abitanti di Loreto:abbassate drasticamente il prezzo delle case che mettete in vendita…almeno riceverete gente nuova in fuga dalla città che non può che portare novità e innovazione nel vostro seppur splendido (ma chiuso) paesino. Voi in primis vi comportate da appartenenti ad una specie di contrada inaccessibile. Salutate a mugugni e vendete a 1000 euro al mq delle abitazioni diroccate. Il posto può essere anche stupendo ma abbassate le orecchie, in tutti i sensi