Le carenze del San Massimo in un dossier della Cisl

PENNE – C’è qualcosa che non va al San Massimo. Nell’obiettivo di rilanciare l’ospedale e di abbattere i tempi di attesa, la Cisl ha annotato i punti deboli e li sottopone al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, reduce da una recente visita.

Si va dalla attuale disattivazione della pneumologia alla funzionalità del pronto soccorso, passando per la neurologia, l’oculistica e l’urologia. La pneumologia è attualmente non operativa, mentre prima funzionava sia pure una sola volta a settimana. Un solo medico si occupa invece della diabetologia dove però ne sono previsti due. In oculistica ed urologia, sottolinea Davide Farina, segretario della Cisl, «è atavica la presenza di un medico per ciascun servizio». In agosto ci sarà la chiusura programmata. Anche nella diabetologia, opera un solo medico rispetto ai due previsti dalla pianta organica. In fisioterapia, nonostante l’arrivo di un altro operatore, restano i disagi ed è necessario ripristinare il servizio del passato. «Servono altri 5-6 fisioterapisti», segnala la Cisl. Il pronto soccorso soffre. Il servizio, già carente di personale infermieristico, è costretto a far fronte alle uscite di emergenza del 118. Funziona due volte a settimana la neurologia: servono altri medici. Anche per il laboratorio analisi, c’è da fare.
B.Lup.

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