La Brioni taglia 400 dipendenti. Domani assemblea dei lavoratori

PENNE – Assemblea straordinaria di tutto il personale del gruppo Brioni alle 13,30 convocata d’urgenza al palasport: fonti del Comune riferiscono che la proprietà intende tagliare il 30% delle maestranze per crisi aziendale vale a dire circa 400 posti di lavoro.

Un uragano sociale di proporzioni enormi se la notizia fosse confermata nei prossimi mesi. Ieri mattina ci sono stati degli incontri tecnici in Confindustria con i sindacati provinciali del settore moda e poi con la rappresentanza sindacale unitaria. Nessuno vuole commentare, ma la situazione è in un punto delicatissimo. Fino al 31 maggio Brioni beneficia dei contratti di solidarietà, ma dopo gli ammortizzatori sociali non ci saranno più. Nell’assemblea programmata urgentemente per oggi si prevede un clima particolarmente acceso. Vi è da considerare anche il fatto che dal 2014 sono già usciti almeno altri 160 dipendenti che hanno partecipato in parte a procedure di mobilità incentivate. L’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso si vede piombare a pochi mesi dal voto una notizia così drammatica. “Lo dicevo sin dagli anni ’90 che a Penne non si può vivere di sola Brioni”, commenta amaramente l’assessore Gabriele Pasqualone. Della scottante questione Brioni comunque si dovranno fare carico la Regione e soprattutto il ministero dello sviluppo economico al quale si era rivolto mesi fa il senatore Gianni Melilla. Gli stabilimenti interessati sono quelli di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona dove operano 1.200 unità lavorative. Il gruppo Brioni ha trasferito la sede legale dopo oltre mezzo secolo a Roma e monsieur Pinault, il magnate francese del gruppo Kering che ne ha la proprietà dal 2012, ha posto a capo del marchio di alta moda da uomo la tedesca Grita Loebsack-Thouvenin che affianca Gianluca Flore, l’amministratore delegato dal 2014,

Berardo Lupacchini

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