INTERVISTA DOPPIA: DUE PENNESI CE LE CANTANO

Mercoledì 19 agosto i due cantautori pennesi saranno in concerto in Piazza Luca da Penne.

L’evento, sold out da giorni anche per rispettare le regole Covid, si preannuncia come uno degli appuntamenti più interessanti della stagione musicale in Abruzzo. E li abbiamo raggiunti per farci raccontare cosa ci si potrà aspettare in piazza, e come i due musicisti si stanno preparando all’evento.

  1. Bentrovati, cosa rappresenta per voi suonare a Penne, il paese dove siete nati?

Locasciulli: E’ chiaro che un concerto nella mia città, davanti alla mia gente rappresenta un evento speciale.

E’ un ritrovarsi con tutto quello che ha nutrito e formato la mia crescita umana e artistica: i colori, gli odori, i tramonti, il suono  delle strade e dei vicoli, gli amici, i ricordi… È un ritrovare me stesso dai tempi andati all’oggi, un viaggio di autocoscienza che rinnova e ricarica le mie emozioni.

Setak: Suonare nella mia città è già speciale di suo. È come se facessi convergere tutte le emozioni con cui sono cresciuto e che mi hanno formato in una sera sola. Questo concerto in particolare è un evento che sognavo da tempo ed è venuto fuori in maniera assolutamente naturale.

  1. Mancate da Penne da molto tempo?

Locasciulli: Torno spessissimo, direi tutti i mesi ma anche più. In estate, poi, è il mio campo base. Vivo a Roma da cinquanta anni ma sono un pennese al mille per cento. Come musicista credo di aver fatto almeno una decina di concerti negli ultimi quaranta anni. L’ultimo, mi pare, un paio di anni fa.

Setak: Ho sempre cercato di tornare più spesso possibile anche se in passato mi risultava più difficile. Devo ammettere che l’album, tra le tante cose belle che mi ha portato, mi ha dato anche la possibilità e la necessità di tornare più spesso. Considero Penne la mia casa non solo perché ci sono nato ma specialmente da un punto di vista emotivo e vivere fuori mi consente di percepire questa cosa con maggior lucidità.

  1. Come vi siete conosciuti?

Locasciulli: I miei genitori erano molto amici con i nonni di Nicola e con Enzo, suo padre; ci conosciamo dagli anni sessanta perché, pur militando in complessini diversi, ci incontravamo spesso. Poi Nicola ha cominciato ad affermarsi a Roma come chitarrista. Qualche anno fa ha suonato nella mia band e ho potuto verificarne la bravura. Quando ho ascoltato il suo Blusanza l’ho chiamato per fargli i miei complimenti più sinceri. Le cose, infine, vanno per il verso giusto quando devono andarci ed eccoci qua, felici e pronti per questo viaggio nel vortice della musica.

Setak: Mimmo ha una grande importanza nella storia della musica italiana, questo è innegabile ma per noi Pennesi rappresenta una figura direi “mitica”.

Mio padre, essendo stato un musicista da giovane, me ne parlava spesso e lo conosce sin da quando erano giovani ma il vero contatto ce l’ho avuto quando mi chiamò per suonare con lui come chitarrista per un suo concerto. Fu un momento di grande emozione per me. La sorpresa più bella è stata quando, dopo qualche anno, mi ha chiamato per farmi i complimenti riguardo Blusanza. Quando l’ho visto tra il pubblico durante un mio concerto ho pensato: ok gli è piaciuto davvero!

  1. Cosa ci dobbiamo aspettare sul palco?

Locasciulli: Siamo molto diversi, naturalmente, ma c’è un terreno comune, un’appartenenza profonda che Nicola esprime anche cantando in dialetto e che io manifesto nei significati più intimi che contornano le mie canzoni. Sul palco tutto si fonde e si amalgama in uno scambio che già dalle prove mi sembra bello e intenso.

Setak: Io entrerò nel suo mondo e lui nel mio, ci incontreremo a metà strada. Il desiderio di trovarsi musicalmente su un terreno comune ha sprigionato un grandissimo entusiasmo (e in sala prove l’abbiamo avvertito tutto).

  1. Saranno due concerti diversi o vi vedremo suonare insieme su qualche brano?

Locasciulli: Io suonerò e canterò insieme a lui nelle sue canzoni e lui farà altrettanto nelle mie canzoni. Altrimenti non ci sarebbe alcun senso, sarebbe un concerto sghembo.

Setak: Abbiamo pensato che sarebbe stato bello suonare e cantare le canzoni di entrambi altrimenti un concerto insieme non avrebbe avuto senso. Per me suonare e cantare con lui le sue canzoni ha un significato particolare. Sono le canzoni con cui sono cresciuto, che cantavamo a casa da piccoli con mio padre al pianoforte. Pazzesco!

  1. L’evento è sold out da giorni, anche per rispettare le regole anti-Covid. Cosa vi sentite di dire a chi purtroppo non potrà esserci?

Un invito al Comune a raddoppiare la data?

Locasciulli: Il Comune ha sostenuto uno sforzo economico e organizzativo notevole e, per dare la possibilità di fruire del concerto a chi non troverà posto in piazza, ha previsto la proiezione dello stesso su un maxi schermo nella piazza San Francesco. Raddoppiare la data forse sarebbe troppo oneroso ma, in considerazione che sia Nicola che io stiamo per pubblicare i nostri nuovi album, potremmo replicare l’anno prossimo. Magari senza Covid e nello stadio comunale.

Setak: Sicuramente ci aspettavamo una grande e calorosa partecipazione ma devo ammettere che questi numeri ci hanno davvero sorpreso. Il fatto che molte persone non potranno partecipare mi dispiace davvero molto e sono sicuro che presto replicheremo questo evento in condizioni migliori e in un posto molto più grande.

 

 

 

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