“Il Tartufo tra i sapori d’estate “ 2/06/23 Catignano – La quinta edizione

Da due anni curo con l’amico Berardo Di Giandomenico questa manifestazione che lo scorso anno ha avuto molto successo. Quest’anno sarà ancor più ricco di argomenti e laboratori a tema ma non voglio svelare di più perchè ve ne parlerò prossimamente. Berardo Di Giandomenico ci guiderà,in questa intervista, in vie note ma ancora poco  valorizzate del nostro Abruzzo,  territorio pieno di sorprese…
Berardo, a te la parola.                                 
“Obiettivo è presentare la quinta edizione della manifestazione , nei suoi aspetti peculiari, al fine di valutarne la ripetibilità in situazioni analoghe, molto frequenti nella collina e nella montagna interna e in molte aree marginali dell’Area Vestina . Si tratta infatti di un interessante esempio di sviluppo endogeno, i cui esiti positivi possono attivare ulteriori strategie di crescita, grazie ad esempio alla valorizzazione in chiave turistica, sfruttando i prodotti di un ambiente naturale fra i meglio preservati dell’Abruzzo, nonché attraverso servizi innovativi in ambito agrituristico.
L’ area Vestina e la Val di Nora presentano caratteristiche tipiche dei territori marginali delle aree  interne, quali malessere demografico, riduzione dei servizi ed economia stagnante  e ricadono  interamente nella tipologia “Aree naturali interne e a bassa densità abitativa”) dove peraltro viene messa in luce l’elevata qualità delle sue risorse ambientali. 
Le attività economiche dell’ Area Vestina e di val di Nora sono fondamentalmente legate al settore agricolo essendo il turismo poco sviluppato, anche se presente grazie alle visite al santuario di Santa Irene, il Voltigno, il parco del Gran Sasso L’attività agricola più rilevante, nella media e alta valle, è quella della produzione di olio e vino oltre che zootecnica e legata alla produzione del formaggio Dop pecorino di Farindola, mentre nella bassa valle le aziende agricole si fanno più numerose e prevalgono le produzioni di ortaggi e frutta.
Nel complesso si tratta di un territorio  poco antropizzato che ha saputo mantenere, forse anche per questa ragione, tutte le sue peculiarità naturalistiche e paesaggistiche.
Il tartufo è un prodotto simbolo del territorio Abruzzese, conosciuto in tutto il mondo, grazie anche alle nuove iniziative concentrate nel territorio dell’ Aquila e Provincia ( fiera internazionale del tartufo ) Storicamente e fino a una decina di anni fa, in Abruzzo  parlando di tartufo s’intendeva quello bianco pregiato (Tuber magnatum), ma recentemente si è acceso un interesse anche per i tartufi neri -“pregiato” T. melanosporum e “scorzone” T. aestivum – diffusi in tutta L’area Vestina .
Si tratta di prodotti molto diversi, sia per disponibilità, che per caratteristiche intrinseche, di utilizzazione e di mercato. Infatti i tartufi neri, molto noti all’estero, hanno prezzi più contenuti rispetto al bianco (in media il nero pregiato è venduto al dettaglio intorno ai 500 €/kg, le quotazioni dello scorzone oscillano fra i 50 e i 120 €/kg mentre per il bianco si parte da 2’000 €/kg in su) e presentano potenzialità d’uso superiori, sia per la duttilità di impiego – possono essere facilmente conservati e trasformati – sia per l’ampio periodo di raccolta. Inoltre i tartufi neri, a differenza del bianco, possono essere coltivati in appositi impianti di latifoglie micorizzate.
La marginalità è nel contempo una condizione relativa e dinamica relativa perché può essere definita solo attraverso il confronto con situazioni differenti dal punto di vista spaziale o socioeconomico, dinamica perché disparate cause possono influenzarne il livello, così come possono cambiare i termini di confronto o, ancora, i fattori considerati importanti nel definirla. E’ evidente come il superamento della marginalità non possa realizzarsi efficacemente senza un progetto di territorialità inclusiva, che preveda la partecipazione degli operatori economici e l’attivazione delle amministrazioni locali. Ciò, è quanto auspichiamo in Val di Nora- Area vestina, che, grazie al tartufo, deve superare la propria condizione di “svantaggio strutturale” trasformandola in un punto di forza, basato sulla rivalutazione di risorse naturali e su un progetto che deve coinvolgere  in modo aggregante diversi portatori di interesse.
Emerge in questo esempio una conferma della teoria che i territori montani non vanno definiti come svantaggiati tout court, ma presentano risorse e specificità peculiari, che possono essere preservate e sviluppate attraverso un’opportuna politica territoriale multisettoriale. Proprio l’importanza della specificità, della “coesione territoriale” (Commissione UE, 2008) e dell’identità sono la chiave dello sviluppo basato sulla valorizzazione delle differenze. Secondo questa visione, le aree montane possono trasformarsi in sistemi integrati con i nodi urbani, sfruttando i non pochi punti di forza rispetto alla città (quantità e qualità delle risorse, sicurezza sociale, identità culturale, possibilità di uno sviluppo sostenibile), che ne fanno un territorio strategico.
Pertanto questa manifestazione può essere intesa sia come un primo passo di un processo più ampio, che trarrà benefici dalle relazioni con la vicina città di Penne, i comuni di Civitaquana, Brittoli, Carpineto, Vicoli , sia come un esempio da esportare in altre aree, laddove sussistano non solo le condizioni naturali, ma strutture socioeconomiche organizzate e pronte a reagire.
Certamente, il processo descritto potrebbe ottenere benefici molto rilevanti da finanziamenti, anche di non grande entità o addirittura con piccoli contributi diretti, quali la fornitura gratuita o a prezzo scontato del materiale vivaistico, come più volte segnalato dall’Associazione Tatufai Val Pescara. Infatti, la propensione a realizzare nuovi impianti è limitata dall’investimento iniziale, anche a fronte di una disponibilità dei fattori produttivi propri, come lavoro e terreno. Questa è forse la causa principale del mancato decollo della tartuficoltura in quest’Area, a differenza di quanto accade altrove in regione”.         
Grazie per queste preziose informazioni, alla prossima intervista per i dettagli sull’evento che si svolgerà a Catignano il 2 giugno 2023. #Vi aspettiamo.
Berardo Di Giandomenico
Perito Agrario  organizzatore, con l’ Amministratrice del Comune di Catignano Annalisa Piermattei,  della Manifestazione  unitamente all’associazione tartufai val Pescara.

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