IL SAN MASSIMO TORNA AL PASSATO? Con fiducia verso il nuovo piano degli ospedali

PENNE – L’ospedale stavolta va toccato, anzi ritoccato per consentirgli di tornare ad essere un ospedale di base con un pronto soccorso degno di nome. Di nuovo in strada, a Pescara, almeno duecento cittadini dell’area vestina riuniti dall’associazione Salviamo l’ospedale di Penne presieduta da un medico, Nicola Spoltore.

Vicino ai manifestanti, il presidente della Provincia e sindaco di Collecorvino Antonio Zaffiri, il suo collega pennese Mario Semproni, il vice sindaco di Loreto Aprutino Gianni Di Fermo, oltre ai due uscenti di Farindola (Ilario Lacchetta) e di Montebello di Bertona, Venanzio Fidanza ed il sindaco di Civitella Marco D’Andrea. Una delegazione dei partecipanti al corteo, partito dal terminal dei bus della stazione pescarese, è stata ricevuta dall’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì; con lei Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale, il collega Vincenzo D’Incecco, Domenico Pettinari e Barbara Stella, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Il consiglio regionale entro giugno dovrà rivedere la riorganizzazione delle rete ospedaliera abruzzese: quella attuale ha retrocesso ad ospedale di area disagiata il San Massimo privandolo di posti letto, reparti, servizi e personale. In particolare, mancano il punto nascite (sotto i 500 parti annui), la cardiologia (meno di 100 infarti) ed il pronto soccorso (meno dei 20 mila accessi) che oggi non tratta più i codici rossi dirottati quindi in un ospedale, quello di Pescara, ormai sotto pressione. Il nuovo piano regionale dovrà tener conto di una norma contenuta nel decreto sul disastro del ponte di Genova che consente il congelamento triennale della riforma Lorenzin per quegli ospedali, come il San Massimo che l’ha subito in Abruzzo, situati a distanza ravvicinata rispetto al cratere sismico del 2016 (Farindola per Penne). “Siamo fiduciosi visto il dialogo che abbiamo allacciato con i nuovi amministratori regionali”, commenta Nicola Spoltore. Un concetto ribadito da Mario Semproni, sindaco di Penne ed esponente di Forza Italia. Tra l’altro, a livello politico in campagna elettorale sia il centro destra, che ha vinto le elezioni, sia il Movimento 5 Stelle si erano detti assolutamente favorevoli a rivedere la situazione dell’ospedale di Penne che serve 14 comuni e 42 mila abitanti molti dei quali mal collegati con Pescara e perciò a rischio di deleteri ritardi nell’emergenza: nel 2014, 162 i ricoveri per ictus, un dato secondo solo a Pescara.

B.Lup.

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