PENNE – Effetto coronavirus anche sul trasporto pubblico locale. Quello urbano opera solo di mattina, ma dal 23 aprile le corse sulla tratta Penne-Pescara gestite dalla TUA risultano notevolmente diminuite: solo tre i viaggi (8.10-14.30-19.20) garantiti dal capoluogo vestino, altrettanti da quello adriatico (6.50-13.15-18). Si lamentano così molti pendolari che stanno cominciando a ritornare a lavorare, in orari incompatibili. Come quello delle 8.10 da Penne: tutte le partenze precedenti sono state annullate. In pratica, chi deve timbrare il cartellino alle 8 non riesce a farlo arrivando da Penne. “Teniamo conto del momento, delle prescrizioni per il distanziamento sociale, ma come si fa a parlare di fase 2 se i mezzi pubblici non ci sono?”, sottolinea Mauro P., un impiegato dell’agenzia delle entrate che almeno un paio di volte a settimane deve garantire la presenza in ufficio. “Ci stiamo interessando al problema e siamo dell’avviso di chiedere a TUA di tornare ad effettuare un certo numero di corse. Non tutte, poiché le scuole sono chiuse, ma almeno quelle più essenziali. E considerando che il 4 maggio riaprono gli stabilimenti della Brioni”, fa sapere l’assessore Gilberto Petrucci. Sparita anche l’unica corsa mattutina per e da Chieti. E’ scattata da alcune settimane la cassa integrazione per gli autisti. Con le nuove regole sulla sicurezza, un autobus della TUA dotato di 54 posti a sedere ora ne può contenere non più di 15. Il nuovo piano di esercizio del trasporto urbano pennese, quello che sarebbe dovuto partire dal 9 marzo, è congelato per l’emergenza sanitaria. Gestito da sempre dalla ex GTM ed ora da TUA, prevede che sia erogato da bus noleggiati dall’azienda di trasporto: si tratta di due mezzi di 23 posti dotati anche di pedana per i disabili. La novità è costituita dal ritorno della fermata all’ospedale San Massimo non più collegato da anni.
IL COVID CANCELLA LE CORSE DEI BUS
Solo tre corse ed orari insensati. Il Comune preme
Apr 29, 2020 | Attualità, Penne | 0 commenti

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