IL BUS NON PASSA AL SAN MASSIMO. E IL BAR?

PENNE – Un ospedale da anni ormai non più collegato alla rete dei trasporti urbani. Forse un caso più unico che raro, ma tant’è: la fermata che un tempo segnalava il passaggio dell’autobus giallo, è coperta dalle piante, ormai dimenticata. Anche questo è un segno del disagio di cui soffre da tempo uno degli ospedali più antichi d’Abruzzo e che una nuova riforma regionale intende riportare ad una migliore funzionalità.

“Sì, è una giusta osservazione quella sul trasporto. Come amministrazione comunale stiamo cercando di ripristinare la sosta del bus chiedendo a Tua magari di mettere in circolazione una navetta che dal terminal di Fontenuova arrivi agevolmente al San Massimo”, osserva Mario Semproni, il primo cittadino pennese. Alla base della cancellazione della fermata, la difficoltà del transito dovuta agli spazi stretti della zona proprio di fronte al pronto soccorso e perciò alle ambulanze che in uscita e in fase di rientro rapido potrebbero trovarsi di fronte, e in curva, il bus. “Una soluzione logistica va trovata”, aggiunge il sindaco, medico del nosocomio. Anche e soprattutto per i tanti che vengono da fuori Penne servendosi del bus da Pescara o da altre località del circondario. Un’altra lacuna che risale al 2012 è quella del bar del presidio sanitario. Il locale, che secondo la cassazione è di proprietà comunale nonostante si trovi all’interno della palazzina che ospita il Cup e gli uffici amministrativi della Asl, è vuoto. Si è concluso nel 2014 il procedimento giudiziario che vide nel 2011 la sentenza del tribunale distaccato di Penne attribuire il pezzo d’immobile al Comune; un verdetto ribaltato poi dalla corte d’Appello, su ricorso della Asl, ed archiviato cinque anni fa con il pronunciamento definitivo della cassazione che confermò la sentenza del giudice di primo grado, chiarendo che la proprietà è del Comune e non della Asl per via del complicato intreccio di norme che regolano i rapporti patrimoniali fra le Asl e gli enti locali. Tutto fermo anche in questo caso: al bar infatti si sono sostituiti i distributori automatici di bevande.

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