PENNE – Un lungo serpentone di cittadini ha invaso le vie pennesi per far sentire la voce, e protestare, contro il depotenziamento dell’ospedale San Massimo di Penne.
Ci sono i dipendenti (infermieri e medici) della Asl, anziani dello Spi-Cgil, i rappresentanti delle istituzioni, del mondo sindacale e dei partiti politici, tra i quali Rifondazione Comunista, Sel e PD e i partigiani. C’è anche l’Onorevole Generoso detto Gianni Mellilla, vecchia conoscenza della comunità vestina. Ci sono pure i consiglieri regionali Acerbo e Saia. C’è pure il sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso, che a maggio aveva approvato e condiviso l’Atto aziendale della Asl insieme con il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia. Oggi, però, ha cambiato idea. I pennesi vogliono difendere a denti stretti il vecchio nosocomio, che rischia di essere smontato. A capo della protesta, fra gli altri, c’è anche Gabriele Pasqualone, infermiere dell’ospedale di Penne, nonché consigliere comunale del PD e attivo sindacalista regionale del comparto sanitario (dopo le sue esperienze in Cgil e Uil, oggi è approdato nella Fials). Pasqualone urla al megafono contro il Presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, e il manager della Asl di Pescara, Claudio D’Amario, perché, dice, hanno affossato la sanità vestina con politiche sbagliate. Pasqualone, che non guarda in faccia a nessuno, lancia dure accuse anche verso il sindaco di Penne: «Rocco D’Alfonso ci deve spiegare perché ha condiviso e approvato l’Atto aziendale di D’Amario che penalizza duramente Penne, ora faccia chiarezza o si dimetta». Pasqualone, poi, chiede un confronto pubblico al Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, proprio sul tema della sanità in Abruzzo. «Chiedo a Pagano un confronto sui temi della sanità abruzzese, partendo dallo stato di salute dell’ospedale vestino. Parliamo con numeri e dati, senza giri di parole; voglio fare un bilancio sull’attività, purtroppo negativa, svolta dal centrodestra che in questi cinque anni si è contraddistina per i tagli alla rete rete ospedaliera». Gabriele Pasqualone, in pieno conflitto con il manager della Asl di Pescara dopo querele e una sospensione, è l’uomo di riferimento dell’ex assessore regionale Donato Di Matteo e aspetta tempi migliori per tornare in auge nel sottobosco della sanità vestina.
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