I FANTASMI DELLA MARIO GIARDINI
Un decreto ingiuntivo protocollato in ritardo dal Comune. E’ giallo

Un decreto ingiuntivo sfuggito al protocollo informatico del Comune rischia di procurargli un danno di 125 mila euro. Si tratta di una vicenda anomala che ha indotto la giunta del sindaco Gilberto Petrucci a correre letteralmente ai ripari, nominando un consulente esterno per capire cosa stia accadendo al flusso delle mail di posta certificata.

Insieme all’ingegnere incaricato di chiarire il mistero, un altro professionista come l’avvocato Giuseppe Cutilli si sta occupando invece di difendere sul piano propriamente giuridico l’ente per la questione del decreto ingiuntivo depositato al tribunale di Pescara da una vecchia conoscenza dei pennesi come l’impresa casertana di Roberto Corbo che avrebbe dovuto costruire negli anni scorsi la nuova scuola “Mario Giardini” delocalizzata dalla vecchia giunta di Rocco D’Alfonso accanto alla statale 81 all’altezza di via Guido Rossa. Ma di quella scuola non è rimasto nulla. La ditta infatti aprì il cantiere ma poi, per disavventure giudiziarie poi chiarite con l’antimafia, abbandonò i lavori a Penne e in altre zone d’Italia.

Era titolare di un contratto di disponibilità che consentiva all’impresa di conservare per 25 anni la proprietà dell’immobile a fronte di un canone di quasi 200 mila euro versato annualmente in una specie di leasing dal Comune con riscatto finale del bene. Quel cantiere incompiuto, abortito dopo pochi giorni, ora è fonte di lite col Comune. L’amministrazione civica, che sta per abbattere l’attuale scuola Giardini in via Caselli che riedificherà nello stesso sito con oltre tre milioni di euro, non ci sta e reagisce all’azione legale della società Progetto Scuola Penne srl.

La partita sul piano procedurale è resa insidiosa però dalla pec contenente il decreto ingiuntivo non protocollata nei termini dal Comune. Dal 22 novembre 2021, data di spedizione, la comunicazione dell’impresa è stata recepita formalmente dall’ente vestino solo il 25 gennaio scorso, cioè dopo i 40 giorni perentori concessi dalla procedura. Indaga su questo disguido l’ingegner Dino Fratelli di Pescara impegnato nell’accertamento del percorso effettuato dai messaggi PEC della casella nel passaggio dal server mail, ospitato su datacenter Aruba, fino al computer client installato nei locali del Comune di Penne.

Berardo Lupacchini

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This