Il consiglio comunale di Collecorvino approva, con nove voti favorevoli e quattro contrari, quelli dell’opposizione, la delibera che individua aree inidonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili.

La legge regionale dell’ 11 marzo 2022, chiedeva ai comuni di:“ Individuare le zone del territorio comunale inidonee all’installazione degli impianti da fonti rinnovabili limitatamente alle zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità, produzione biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico – culturale, al fine di non compromettere o interferire negativamente con la valorizzazione del paesaggio rurale e delle tradizioni agroalimentari locali”. Atto amministrativo da approvare entro e non oltre il 31 maggio.

“Rimaniamo stupiti dell’atteggiamento ostile della minoranza – dichiara il capogruppo di maggioranza Antonio Zaffiri– che si è presentata, nelle ultime amministrative, con una lista civica dove nel nome è racchiuso il loro programma: Persone e territorio al centro.  Ed invece di votare per una delibera che tuteli il territorio, votano contro”.

Mentre l’ente corvinese tutela il territorio comunale recependo una legge regionale, nel versante aprutino non si hanno notizie in merito. Loreto Aprutino è stato al centro di una “battaglia” civile e di tutela del territorio portata avanti dal comitato “Difendiamo Loreto”, che ha impedito la realizzazione di una centrale a biometano. Nonostante tutto, il pericolo per il territorio aprutino di potersi vedere l’installazione di un impianto che potrebbe deturpare il territorio, non è svanito: si parla da diverso tempo di una possibile realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra, presso Remartello, lungo il fiume Tavo, che occuperebbe 130 ettari di terreno (185 campi di calcio).

Mentre a Collecorvino la decisione di tutelare il comune è stata decisa e votata a fine maggio, nella vicina Penne, a novembre del 2019, fu approvata, dal consiglio comunale, all’unanimità, una mozione, proposta dall’allora sindaco Semproni, che supportava la lotta del comitato loretese contro la realizzazione la realizzazione della centrale a biometano.

“L’installazione di un insediamento del genere – si legge sulla delibera – non può riguardare un singolo territorio comunale, bensì l’intero bacino fluviale della Valle del Tavo, sia perché il trasporto del materiale organico interessa tutto il territorio vestino, sia perché l’eventuale ricaduta potrebbe avere effetti negativi sul marketing territoriale dei prodotti di qualità coltivati e prodotti nell’area vestina: tra questi il vino, l’olio, il farro, il Tondino del Tavo e le altre eccellenze.

 Il consiglio comunale di Penne da mandato al primo cittadino e alla giunta di : avviare ogni iniziativa amministrativa e politica, possibilmente in modo coordinato con altri Comuni, con il comitato dio gestione della Riserva regionale “Lago di Penne” e associazioni professionali del settore agroalimentare, per rappresentare nelle sedi istituzionali della Regione Abruzzo, la indifferibile necessità di tutela delle comunità locali rispetto a questo tema”.

Pin It on Pinterest

Share This