PENNE – In una nota, Sel esprime solidarietà ai dipendenti della Brioni.

“Ci sentiamo di dire che non siamo d’accordo nè nella forma nè nella sostanza con quanto sembrerebbe deciso dal gruppo Kering di Pinault. Non si può mettere in mezzo alla strada un solo lavoratore, figuriamoci 400. Ora speriamo che il Governo intervenga, risponda alla interrogazione del nostro deputato Gianni Melilla, che da tempo ha evidenziato la gravità della situazione occupazionale della Brioni, e che riesca, usando la mediazione, a trovare una soluzione. Gli strumenti per far discutere le organizzazioni sindacali dei lavoratori e la proprietà li ha il governo. Intanto esprimiamo vicinanza ai lavoratori di Penne e di tutta l’area Vestina. “Ciò che possiamo fare, come partito, è batterci nel territorio e in Parlamento perché la vertenza non sia dimenticata”. “Credo siano sacrosante le preoccupazioni dei lavoratori, con un piano industriale che mette a rischio centinaia di posti” – afferma SEL – “tra loro e l’azienda manca il ruolo di arbitro, manca lo Stato, che ha funzionato come un bancomat quando serviva ed ora non può dimenticare 400 lavoratori”. “Occorre ora che il Governo e la Regione – continua la nota di Sel, – indichino, immediatamente, quali ipotesi intendono percorrere, affinchè, oltre al danno per i lavoratori, che si sta già producendo, si evitino ulteriori danni ai cittadini ed alle comunità locali già fortemente penalizzate”. Per questa ragione SEL chiede a tutta la popolazione di prestare attenzione e solidarietà ai lavoratori della Brioni Roman Style “il risveglio del conflitto sociale e la sistemica esautorazione dei corpi intermedi che il governo Renzi porta avanti sono segnali preoccupanti. Il nostro impegno è per una politica che rimetta al centro le persone ed il fattore umano”.

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