BRIONI, NO ALL’ACCORDO. Ed ora?

PENNE – Salta l’accordo per Brioni. Dopo la presentazione del piano industriale da parte dell’amministratore delegato Fabrizio Malverdi, le trattative si sono chiuse senza raggiungere una ipotesi di accordo con le organizzazioni sindacali, anche sulla flessibilità.

“Non siamo convinti di aver raggiunto il miglior risultato possibile e dunque giovedì ne discuteremo con le maestranze in assemblea”, scrivono in una dichiarazione congiunta i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Nella discussione è emersa una seria e grave difficoltà economica che ha dato pochissimi margini di trattativa. Insomma, prendere o lasciare per gli oltre mille sarti del gruppo tessile vestino che conta in zona su tre stabilimenti. “Confermiamo-riprendono Antonio Perseo, Leonardo D’Addazio e Luca Piersante- che le preoccupazioni sul futuro immediato di Brioni restano forti e quindi alta sarà l’attenzione che le segreterie provinciali riserveranno a tutte le dinamiche aziendali: volumi, organizzazione, investimenti, ambienti di lavoro, sicurezza, rispetto degli accordi, di leggi e regole”. Già nei giorni scorsi si era registrato un no generalizzato delle maestranze allo straordinario. Insomma, aria di tensione sociale a Penne e dintorni. Le proposte aziendali (più ore per tutti e dunque più soldi rispetto all’accordo anti licenziamenti del 4 aprile 2016 in scadenza) calate nel concreto non convincono. Almeno per ora.

B.Lup.

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