PENNE – Se ne va Francesco Pesci, dopo 17 anni di Brioni, l’alta sartoria maschile.

Le sue cariche di comando nel gruppo controllato da Kering, di cui è proprietario il magnate francese F. Henry Pinault – amministratore delegato di Brioni spa, presidente di Roman Style spa e Roman Mode srl, amministratore unico di Ardora srl (immobiliare milanese inattiva) e della bolognese Sforza srl, oltre che presidente della bergamasca Burini srl – sarebbero scadute tutte il 31 dicembre. Dal primo novembre al suo posto opererà Gianluca Fiore, uomo forte di Marco Bizzarri, il manager che a capo di Bottega Veneta (dove lavorava Fiore), uno dei marchi di punta di Kering, sta raggiungendo risultati positivi nella divisone del lusso di cui Bizzarri è da aprile il nuovo numero 1. Per Francesco Pesci, 47 anni, amministratore delegato di Brioni dal novembre 2010 e confermato nel 2012, è arrivato il passo d’addio. Una settimana fa il notaio Dario Cortucci negli uffici milanesi di Brioni, in via Turati, ha provveduto a mettere nero su bianco un’altra serie di decisioni. Revocati i poteri di rappresentanza a Leonardo Petrelli, direttore dello stabilimento pennese, e a Flaviano Pizzorulli, già revisore dei conti del Comune di Penne. Nel contempo nominato procuratore Nicola Di Marcoberardino. Procure anche per Fabio Scalzini, pescarese, classe ’72. Modificata in senso più ampio la procura sul personale conferita a Mario Morelli. E incarichi ridisegnati anche per Mehdi Benabahji, il franco-marocchino fidatissimo di Pinault, per Maria Paola Milani e, soprattutto, per il provenzale Jerome Andre Macario quarantenne direttore finanziario. Con Pesci, Brioni è tornata in utile nel 2013 per oltre tre milioni. Penne però, già da anni senza manager locali nella stanza dei bottoni dopo l’uscita di Marcotullio e Bianchini, rischia una freddezza, in termini di sostegno finanziario, ancora più marcata.

Berardo Lupacchini

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