RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – (Lettera indirizzata a : al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio; al Presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Lorenzo Sospiri; ai consiglieri regionali; ai Senatori Guido Quintino Liris, Etelwardo Sigismondi, Michele Fina e Gabriella Di Girolamo; agli onorevoli Guerino Testa, Fabio Roscani, Rachele Silvestri, Alberto Bagnai, Luciano D’Alfonso, Nazario Pagano, Daniela Torto e Giulio Sottanelli; al sindaco del Comune di Pescara Carlo Masci, al sindaco del Comune di Montesilvano Ottavio De Martinis e al sindaco del Comune di Spoltore Chiara Trulli)
Gent. mi, con la presente desidero porre la Vostra attenzione sulle difficoltà che emergono in maniera sempre più evidente e preoccupante nel processo di fusione tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Brevemente ricordo che la L.R. nr. 13/2023, a seguito del referendum consultivo regionale proclamato con decreto del Presidente della Giunta Regionale nr. 34/2014, ha inteso disciplinare il processo di istituzione del nuovo Comune di “Pescara’, attraverso L’ottimizzazione e l’implementazione del processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Al fine di conseguire il risultato dell’istituzione del nuovo Comune di “Pescara” a decorrere dal 1° gennaio 2027, la suddetta L.R. nr. 13/2023 ha dettato uno stringente cronoprogramma incentrato sulla progressiva associazione di singole funzioni e di specifici servizi, attraverso una modalità squisitamente burocratica, non scaturente da alcuno studio di fattibilità propedeutico e di natura programmatoria.
In sostanza la normativa regionale ha previsto l’obbligo di procedere, con scadenze fissate rispettivamente al 31.12.2023, 31.12.2024 e 31.12.2025 all’attivazione della gestione unica e dell’esercizio associato di tutte le funzioni comunali di cui all’art. 14, comma 27, del D.L. nr. 78/2010, convertito, con modificazioni, nella Legge nr. 122/2010, nonché delle restanti funzioni di cui al comma 14 della L.R. nr. 13/2023, senza che questo progressivo accorpamento sia preceduto da un complessivo studio di fattibilità e da una pianificazione tecnico-economica che abbia individuato — tra l’altro — eventuali vantaggi e criticità del processo di fusione.
La normativa regionale, inoltre, non tiene minimamente in considerazione altri aspetti essenziali e ostativi rispetto alla possibilità di gestione associata di funzioni e servizi:
– In primo luogo, per quel che riguarda la progettazione e la gestione del sistema locale dei servizi sociali e L’erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, ‘attuale ripartizione degli Ambiti Distrettuali Sociali impedisce qualsiasi soluzione condivisa, attesa ‘appartenenza dei tre Comuni a tre Ambiti distinti;
– L’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e breve affidata all’AGIR, mentre allo stato attuale i tre Comuni hanno dovuto scegliere modalità di gestione differenti e inconciliabili (affidamento in house il Comune di Pescara, gara-ponte con affidamento del servizio ad un operatore privato i Comuni di Spoltore e Montesilvano), con particolare riguardo per il futuro della Società in house;
– Questa situazione comporta, sotto il profilo dei tributi, in particolare per quel che concerne la TARI, l’impossibilità — a medio termine — di procedere ad elaborare un unico PEF (Piano Economico Finanziario) che porti alla “creazione” di una tassazione uniforme;
– Inoltre, tutti e tre i Comuni si avvalgono per la gestione di diversi servizi (peraltro disomogenei) di società in house ovvero di aziende speciali, senza che ad oggi sia stato perlomeno affrontato il problema della gestione futura di queste realtà e soprattutto della collocazione dei lavoratori che vi operano.
In sostanza la L.R. nr. 13/2023 non trova il suo fondamento in alcuno studio preliminare e complessivo di fattibilità che sarebbe stato indispensabile in primo luogo per effettuare una valutazione concreta e reale sul rapporto costi benefici derivante da un’eventuale fusione e, in secondo luogo, per dettare un cronoprogramma del processo di fusione basato su dati reali e verificati.
Tutto questo non è stato fatto e la mancanza di una programmazione e progettazione complessiva degli interventi emerge in maniera ancora più evidente dal fatto che vengono di volta in volta commissionati studi di fattibilità specifici sulla gestione associata di singole funzioni o servizi determinando una frammentazione di interventi che denota chiaramente una scarsa comprensione della complessità degli interventi necessari.
Peraltro, questi studi di fattibilità che portano all’elaborazione di un cronoprogramma specifico per la gestione associata di singole funzioni o di singoli servizi vengono puntualmente disattesi, a riprova dell’erroneità del metodo intrapreso: in sostanza, la L.R. nr. 13/2023 appare slegata completamente dalla realtà rappresentando esclusivamente un coacervo di adempimenti, in parte inattuabili in parte inutili e gravosi per le comunità territoriali rappresentate.
Va, altresì, evidenziato che nei circa 18 mesi che ci separano dall’obiettivo della fusione restano da associare tutte le funzioni ed i servizi caratterizzati da maggiore complessità, sia sotto il profilo operativo che normativo, dalla determinazione del nuovo assetto organizzativo dell’ente, con riferimento al personale assegnato, agli uffici, ai settori, alle competenze attribuite, alla pianificazione urbanistica, dalla gestione del sistema locale dei servizi sociali (di cui in precedenza si è gia accennato) alla gestione finanziaria e tributaria del nuovo ente, il tutto in assenza di qualsiasi strumento di valutazione preliminare e studio di fattibilità.
Questa situazione potrebbe, quindi, determinare uno scenario di disservizi e caos organizzativo, pregiudicando le attività amministrative e la regolare erogazione dei servizi.
Per queste ragioni è indispensabile e urgente scongiurare rischiosi salti nel buio, rivalutando sotto il profilo politico e amministrativo le scelte fatte alla luce delle criticità emerse in questi anni e che appaiono difficilmente superabili, anche con uno sforzo operativo ancora maggiore rispetto a quello sin qui profuso.
Occorre, quindi, un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, che porti a prendere piena consapevolezza della irrealizzabilità del progetto di fusione, i cui tentativi di attuazione stanno determinando e sempre più determineranno disservizi, criticità per utenti e cittadini, disordine amministrativo e organizzativo, impossibilità di governare i processi.
Si invitano, quindi, tutti gli attori istituzionali in indirizzo — ciascuno per le proprie competenze — ad avviare sin da ora e senza ulteriori indugi un processo di revisione e rivalutazione del progetto di fusione che prenda atto delle criticità e delle problematiche emerse e che porti ad una ridefinizione degli scenari futuri per scongiurare una prospettiva che appare oggi più che mai e foriera di ripercussioni negative su tutti i territori coinvolti.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Lucio MATRICCIANI















