L ’area privata è stata individuata. Il piano per costruire il grande teatro di Penne ha imboccato la strada: quella che porta nel quartiere di Santo Spirito, nei paraggi della ex stazione ferroviaria. Un terreno individuato nel nuovo piano regolatore generale capace di accoglierlo. L’amministrazione del sindaco Gilberto Petrucci intende ridarlo ai pennrsi che l’aspettano fin dal 1944.
Il duro bombardamento degli Alleati in quel gennaio devastò il capoluogo vestino provocando morti e distruggendo un simbolo come il teatro cittadino che aveva ospitato negli anni ‘30 persino Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, e decine di manifestazioni ed eventi compresa la proiezione del film “L’uomo che ride”, tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo.
Non solo: intensa era stata l’esibizione di bande musicali, di riviste e di orchestre significative che vedevano nella struttura vestina un luogo attraente e di pregio. Un’attività storica insomma che risale alla seconda metà del ‘600, ma che si consacrò nel teatro Santa Cecilia due secoli dopo alimentando una ricca serie di aneddoti. Si racconta di come il marchese Diego de Sterlich Aliprandi, formidabile pilota automobilistico la cui generosità contribuì a salvare dal fallimento la Maserati, negli anni ‘20 si invaghì a tal punto di un’attrice da prolungare a proprie spese le repliche della sua compagnia fino a quando la signora non gli concesse le sue grazie.
Nel dopoguerra vari furono i tentativi di ricostruire il teatro. Come ricorda Mario Semproni [in foto], l’ex primo cittadino in una documentata pubblicazione, nel gennaio ‘74 scese però l’oblio. Nel 1961 ci si andò molto vicini quando l’iniziativa comunale, che tendeva a sfruttare i benefici concessi per i danni di guerra con la prefettura di Pescara a farsi portavoce, arrivò a un passo dal concretizzarsi.
C’era il progetto da 988 posti a sedere fra galleria e platea, con un costo di 60 milioni di lire, ipotizzando di erigerlo nell’area di viale San Francesco con la firma dell’ingegner Ugo Della Valle. Ma non se ne fece nulla. In ogni caso, nell’ottobre scorso Penne ha ritrovato un suo palcoscenico nell’ex mattatoio: non grande, ma accogliente adatto a restituire uno spazio dignitoso con la collaborazione di Brunello Cucinelli, l’imprenditore umbro nella moda lussuosa che sta investendo qui, che ha regalato il sipario.
Un altro sipario, più ambizioso, è però quello a cui punta Gilberto Petrucci cercando di rivivere i fasti del passato. “C’è un piano di fattibilità, ci puntiamo molto: vorrei che fosse un fiore all’occhiello del mio governo”, sottolinea il sindaco. Eletto nell’ottobre 2021, è destinato a tentare il bis nel 2027 quando i pennesi saranno chiamati alle urne dopo il riallineamento deciso dal ministero dell’Interno. Difficilmente dunque l’operazione andrà in porto per quel tempo. In ogni caso pensiero ed azione sono più che mai in campo. È in corso la ricerca dei fondi: almeno tre milioni.
Berardo Lupacchini