UN UOMO, UN VOLTO E UNA STORIA

I 100 anni di Giuseppe Chiavaroli, conosciuto da tutti come Peppino, nato a Loreto Aprutino il 9 marzo 1925 sono più di una notizia. Peppino Chiavaroli è l’ultimo testimone vivente dello Sciopero a rovescio del 1950. Il signor Giuseppe, allora venticinquenne, era caposquadra di un gruppo di braccianti che lavorava i campi abbandonati degli agrari. Il 22 marzo era presente allo sciopero generale cercando di calmare i manifestanti esasperati da mesi di lotta per avere condizioni di vita e lavoro migliori. Fu per questo denunciato e successivamente arrestato insieme ad altri 25 concittadini. In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale il sindaco Renato Mariotti, il vicesindaco Federico Acconciamessa e la consigliera con delega al sociale Geraldine Ferri hanno fatto visita a Peppino con una pergamena per celebrare il grande traguardo.

Emigrante in Belgio, la sua vita è trascorsa lavorando come trasportatore in giro per l’Italia con l’affetto di tutti i suoi nipoti e dell’intera famiglia. E’ il nonno del calciatore Giuseppe Chiavaroli morto nel terremoto del 2009 che colpì’ soprattutto L’Aquila e che portava il suo stesso nome.

Camillo D’Angelo

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