Chi sale e chi scende dalla giostra istituzionale. Luca Pellegrini cede il posto in giunta a Manuel Massimi

Dal primo giugno, Luca Pellegrini non ricopre più il ruolo di assessore, tornando un semplice consigliere comunale. Lascia il suo posto a Manuel Massimi che si dovrà occupare di lavori pubblici, pianificazione urbanistica generale, Piano Regolatore Generale, infrastrutture, politiche abitative ed edilizia privata, edilizia residenziale pubblica, Sportello Unico delle Attività Produttive, efficienza energetica, mobilità sostenibile e transizione ecologica.

Pellegrini perde l’assessorato, ma continua ad occuparsi di marketing territoriale, turismo, programmazione e gestione spettacoli, eventi e manifestazioni, artigianato locale ed artistico, politiche per il centro storico e musei. Anzi, il sindaco Mariotti, contrariamente alle logiche amministrative (l’assessore dovrebbe avere il maggior numero di deleghe), gli affida un ulteriore incarico: il coordinamento delle azioni per lo sviluppo locale.

L’avvicendamento era stato annunciato fin dall’inizio della consiliatura e riguarderà anche altri componenti: Roberta Legnini dovrà lasciare a breve lo scranno a favore di Geraldine Ferri, attualmente capogruppo di maggioranza, e lo stesso Massimi, un anno prima delle elezioni amministrative, dovrà cedere l’assessorato a Daniele Ruggieri. Una giostra istituzionale su cui non saliranno l’attuale vice sindaco Federico Acconciamessa e l’assessore Antonella Di Tonno, “intoccabili” e inamovibili nonostante, a sentire il parere delle opposizioni, stentino a mettersi in luce con le azioni amministrative richieste dai loro ruoli di governo.

In generale, per gli osservatori della politica, cambiare un assessore troppo rapidamente può essere considerato un atto politico sbagliato, una gestione caotica del governo locale. Un cambio frequente di assessori, soprattutto quando l’amministratore ha iniziato a prendere confidenza con le dinamiche della giunta, rende difficile portare avanti progetti a lungo termine per la comunità.

Si obietterà che le deleghe comunque rimarranno in capo al consigliere, ma non è proprio così: la differenza tra un consigliere ed un assessore risiede nelle loro funzioni e nelle responsabilità all’interno del Comune. Il consigliere può ricevere deleghe per seguire specifiche aree di interesse, ma non può promuovere atti e provvedimenti. Il consigliere con delega, in definitiva, svolge un ruolo di supporto, di collaborazione, al sindaco e agli assessori, approfondendo temi specifici e fornendo un contributo tecnico-politico ma, soprattutto, non esercita alcun potere d’indirizzo su dirigenti, funzionari e responsabili degli uffici e servizi.

Discorso diverso invece per un assessore, che sovrintende al lavoro dei dirigenti e degli uffici del proprio assessorato, impartendo direttive e controllandone l’operato. Ed è per questo che Massimi (Ingegnere Civile strutturale e Ambientale dell’omonimo Studio), dal primo giugno deve astenersi, secondo l’art.78 comma 3 del Testo unico degli enti locali, dallo svolgimento della libera professione. “I componenti la giunta comunale – recita la legge – competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi, per evitare che il professionista tragga vantaggio nella sua attività professionale, dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.

 

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